Svegliati! Non è mai troppo tardi per fare una diagnosi della tua vita. Analizza chi sei e qual è la tua missione profonda, così da diventare ciò che dovresti essere. Hai talenti ed energie che non hai utilizzato. Hai tutto il potere di cui hai bisogno.
“Il Maestro Peter Deunov diceva:
“Poni la bontà come base della tua vita, la giustizia come misura, la saggezza come limite, l’amore come diletto e la verità come luce.
La bontà, la giustizia, l’amore, la saggezza e la verità sono cinque virtù necessarie allo sviluppo armonioso dell’uomo.La vera scienza risiede nella conoscenza dei legami che queste virtù mantengono con il nostro corpo fisico, ma anche con il nostro corpo psichico e con il nostro corpo spirituale.
La bontà è legata alle gambe, la giustizia alle mani, l’amore alla bocca, la saggezza alle orecchie, e la verità agli occhi.
La verità appartiene allo spirito, l’amore all’anima, la saggezza all’intelletto, la bontà al cuore, e la giustizia alla volontà.”
Omraam Mikhaël Aïvanhov
“La mente umana è paragonabile a una farfalla che assume il colore delle foglie sulle quali si posa… Si diventa ciò che si contempla.”
Gustav Flaubert
“Gli uomini hanno due problemi principali: il primo è non riuscire ad ottenere ciò che desiderano. Il secondo è uno strano problema perché sopraggiunge quando si è ottenuto ciò che si desidera.”
Amma
“Il paradosso della nostra epoca storica e che abbiamo edifici più alti ma temperamenti più corti, strade più larghe ma punti di vista più ristretti.Spendiamo di più, ma abbiamo di meno; compriamo di più, ma gustiamo di meno. Abbiamo case più grandi ma famiglie più piccole, più comodità ma meno tempo; abbiamo più lauree e poco buon senso abbiamo più conoscenze, ma meno criterio; più specialisti, ma ancora più problemi, più medicine, ma meno benessere.Beviamo troppo, fumiamo troppo, spendiamo troppo incautamente, ridiamo troppo poco, guidiamo in maniera spericolata, ci arrabbiamo troppo, rimaniamo alzati fino a tardi, ci svegliamo troppo stanchi, leggiamo troppo poco guardiamo troppo la tv e preghiamo raramente.
Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotto i nostri valori.
Parliamo troppo, amiamo troppo poco, e odiamo troppo spesso.
Abbiamo imparato a condurre un’esistenza, non una vita, abbiamo aggiunto anni alla vita, non vita agli anni. Abbiamo raggiunto la luna e ne siamo tornati, ma abbiamo problemi ad attraversare la strada per incontrare un nuovo vicino, abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non quello interiore.
Abbiamo fatto cose più eclatanti, ma non cose migliori.
Abbiamo pulito l’aria, ma inquinato l’anima.
Abbiamo conquistato l’atomo, ma non il nostro pregiudizio.
Scriviamo di più, ma impariamo di meno.
Abbiamo imparato ad affrettarci, ma non ad aspettare.
Costruiamo più computer per contenere più informazioni e produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.”
Bob Moorehead, Words Aptly Spoken
Lo Yoga è .. dalla Bhagavad Gita
Cap. 2, 47-48
Ti compete soltanto l’agire,
non mai i suoi frutti;
non sia il frutto dell’ azione il motivo del tuo agire,
né sorga in te adesione al non agire.
Ben saldo nello yoga , compi le tue azioni
lasciando da parte ogni attaccamento, o Dhananjaya,
e rimanendo equanime nel successo e nell’insuccesso:
lo yoga è equanimità
Cap. 2, 50
Per chi è provvisto di consapevolezza non esistono più
in questo mondo né il bene né il male.
Perciò dedicati allo yoga:
lo yoga è maestria nelle azioni
Cap. 6, 22-23
Quello stato conquistato il quale egli non pensa
che possa esistere altra conquista più grande,
e dimorando nel quale non ne è distolto
neppure da un grave dolore:
sappia che quello stato si chiama
yoga ed è lo scioglimento dell’unione con la sofferenza;
questo yoga deve essere praticato con ferma decisione
e con animo imperturbabile.
Mi hai fatto senza fine
questa è la tua volontà.
Questo fragile vaso
continuamente tu vuoti
continuamente lo riempi
di vita sempre nuova. Questo piccolo flauto di canna
hai portato per valli e colline
attraverso esso hai soffiato
melodie eternamente nuove. Quando mi sfiorano le tue mani immortali
questo piccolo cuore si perde
in una gioia senza confini
e canta melodie ineffabili.
Su queste piccole mani
scendono i tuoi doni infiniti.
Passano le età, e tu continui a versare,
e ancora c’è spazio da riempire. (Tagore – Gitanjali I)
SU GIOIA E DOLORE
Allora una donna disse: Parlaci della Gioia e del Dolore.
E lui rispose:
La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera,
E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso, è stato sovente colmo di lacrime.
E come può essere altrimenti?
Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del asaio?
E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello?
Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.
E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.
Alcuni di voi dicono: “La gioia è più grande del dolore”, e altri dicono: “No, è più grande il dolore”.
Ma io vi dico che sono inseparabili.
Giungono insieme, e se l’una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l’altro è addormentato nel vostro letto.
In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi.
Come quando il tesoriere vi solleva per pesare oro e argento, così la vostra gioia e il vostro dolore dovranno sollevarsi oppure ricadere. (Gibran – Il Profeta)
Non so come tu canti, mio signore!
Sempre ti ascolto
in silenzioso stupore.
La luce della tua musica
illumina il mondo.
Il soffio della tua musica
corre da cielo a cielo.
L’onda sacra della tua musica
irrompe tra gli ostacoli pietrosi
e scorre impetuosa in avanti.
Il cuore anela di unirsi al tuo canto,
ma invano cerco una voce.
Vorrei parlare, ma le mie parole
non si fondono in canti
e impotente grido.
Hai fatto prigioniero il mio cuore
nelle infinite reti
della tua musica (Rabindranath Tagore)
Vita della mia vita,
sempre cercherò di conservare
puro il mio corpo,
sapendo che la tua carezza vivente
mi sfiora tutte le membra. Sempre cercherò di allontanare
ogni falsità dai miei pensieri,
sapendo che tu sei la verità
che nella mente
mi ha acceso la luce della ragione. Sempre cercherò di scacciare
ogni malvagità dal mio cuore,
e di farvi fiorire l’amore,
sapendo che hai la tua dimora
nel più profondo del cuore. E sempre cercherò nelle mie azioni
di rivelare te,
sapendo che è il tuo potere
che mi dà la forza di agire. (Tagore – Gitanjali)
SU RAGIONE E PASSIONE
E ancora la sacerdotessa parlò e disse: Parlaci della Ragione e della Passione.
E lui rispose dicendo:
La vostra anima è sovente un campo di battaglia dove giudizio e ragione muovono guerra all’avidità e alla passione.
Potessi io essere il pacificatore dell’anima vostra, che converte rivalità e discordia in unione e armonia.
Ma come potrò, se non sarete voi stessi i pacificatori, anzi gli amanti di ogni vostro elemento?
La ragione e la passione sono il timone e la vela di quel navigante che è l’anima vostra.
Se il timone e la vela si spezzano, non potete far altro che, sbandati, andare alla deriva, o arrestarvi nel mezzo del mare.
Poiché se la ragione domina da sola, è una forza che imprigiona, e la passione è una fiamma che, incustodita, brucia fino alla sua distruzione.
Perciò la vostra anima innalzi la ragione fino alla passione più alta, affinché essa canti,
E con la ragione diriga la passione, affinché questa viva in quotidiana resurrezione, e come la fenice sorga dalle proprie ceneri.Vorrei che avidità e giudizio fossero per voi come graditi ospiti nella vostra casa.
Certo non onorereste più l’uno dell’altro, perché se hai maggiori attenzioni per uno perdi la fiducia di entrambi.
Quando sui colli sedete alla fresca ombra dei pallidi pioppi, condividendo la pace e la serenità dei campi e dei prati lontani, allora vi sussurri il cuore:
“Nella ragione riposa Dio”.
E quando infuria la tempesta e il vento implacabile scuote la foresta, e lampi e tuoni proclamano la maestà del cielo, allora dite nel cuore con riverente trepidazione:
“Nella passione agisce Dio”.
E poiché siete un soffio nella sfera di Dio e una foglia nella sua foresta, voi pure riposerete nella ragione e agirete nella passione. (Gibran – Il Profeta)
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